Festival Floriano | | Stampa | |
Il festival Floriano è un momento di incontro che ha come scopo la conoscenza e la diffusione delle opere di John Florio e soprattutto lo studio della sua importanza nella vita e nelle opere di Shakespeare. Dal momento che Will di Stratford e John Florio vissero sempre a stretto contatto e siccome gran parte della ‘mente’ di Florio è presente nei testi di Shakespeare, è logico pensare che questi due uomini collaborarono attivamente alla costruzione di quel grande progetto letterario che aveva come scopo l’innalzamento della lingua inglese al livello delle altre grandi lingue europee, come in quel momento lo erano il Francese e lo Spagnolo. Prima del 1580, la lingua inglese non era molto conosciuta, tanto è che proprio John Florio dichiarò che ‘passato Dover, la lingua Inglese non la conosceva nessuno’, cioè fuori dall’Inghilterra l’Inglese, a quel tempo, era una lingua marginale. L’Inghilterra stessa, intorno al 1580, era considerata una terra di barbari. Ma un intenso lavoro letterario portò di lì a poco l’Inghilterra a sviluppare la sua lingua a livelli tali da imporsi, successivamente, come lingua internazionale. Il contributo di Shakespeare a questo progetto di ‘crescita linguistica’ è stato notevole, e se pensiamo che le basi per questo sviluppo furono ‘progettate linguisticamente’ da John Florio, possiamo capire quale sia stata l’importanza di questo nostro connazionale nello sviluppo della cultura inglese. Infatti tutto il sistema linguistico (a livello anche grammaticale) che permise a Shakespeare di esprimere potenzialità espressive che prima erano sconosciute in Inghilterra, fu ideato da John Florio che ne spiega in dettaglio i meccanismi in molti suoi libri (scritti prima e dopo che Shakespeare fece la sua comparsa sulle scene). Nei suoi ‘First Fruits (1578), Second Fruits (1591) e soprattutto nel suo A World of Words (1598) troviamo le basi e le spiegazioni di tutto ciò che ha fatto Shakespeare per costruire il suo sistema di elaborazione linguistica. Questo metodo compositivo, strutturale ( cioè che agisce modificando la struttura delle parole) e generativo (cioè, tale da far nascere molteplici significati da una parola) era sconosciuto in Inghilterra, nei termini proposti da Shakespeare, e solo John Florio ne era a conoscenza perché fu lui a costruirlo. Troviamo spiegato questa tecnica ‘scespiriana’ soprattutto nel ‘A World of Words’ di John Florio, ma i semi delle basi grammaticali di questa tecnica sono già presenti nei ‘First Fruits’ del 1578, libro dove è possibile già intravedere la mente letteraria di Shakespeare.. Da queste considerazioni è nata l’esigenza di celebrare la grande creatività linguistica di John Florio, creatività senza la quale Shakespeare non sarebbe mai esistito. Questa celebrazione è lo scopo del festival Floriano che ha visto la sua prima edizione a Massa-Carrara (MS) nel 2007. |